domenica 23 maggio 2010

Ecco, fra due giorni ci sarà la presentazione del mio libro.
Tutti mi chiedono se sono emozionata, se mi sento orgogliosa e se sono felice.
Io sono, esisto e tanto mi basta.
In pochissimo tempo, lo so per certo, più di trecento persone hanno letto quello che ho scritto.
Quello che mi piace davvero è che abbiano condiviso le emozioni che ho provato nel raccontare le storie dei personaggi.
E' il mio primo esperimento.
Un po' tardivo, ma è sempre il primo. Forse è incompleto, forse troppo circostanziato o forse ha un difetto diverso per per ognuno che lo ha letto.
Mi piace che le persone che conosco mi facciano commenti e critiche, evidentemente sono entrate nella storia ed hanno camminato dentro di essa.
Cosa mi aspetto?
Che ci sia gente curiosa, che voglia sapere cosa può esserci dentro il cuore di Diana e come una persona, normale come me, riesca a costruire percorsi fantastici (in senso di: particolari, al limite della logica).
Mi piacerebbe che chi lo leggerà, rimpianga il fatto che il libro sia troppo breve.
Sarebbe bello discutere con le persone degli argomenti che tratto, a prescindere dal fatto che quelle pagine sono state scritte da me.
Cosa mi disturba in questo momento?
La gelosia di persone alle quali voglio bene.
Non sono famosa e davvero non sono ricca, allora, perché?
Farò la presentazione, ma saranno minuti stressanti e lunghissimi.
Che orgoglio dovrei avere?
Passerà domani e poi un domani ancora e poi, il giorno successivo, la parata, grazie a Dio sarà finita.

mercoledì 12 maggio 2010

Ho scritto LE SETTE STANZE DEL CUORE, una pagina dietro l'altra, senza un programma prestabilito, facendo vivere ai personaggi la loro vita.
Scrivere, se ci si lascia prendere la mano è facile. Possiamo mettere le nostre paure, le nostre emozioni e le nostre speranze o invece possiamo far salire alla mente parole ascoltate, confidenze ricevute e storie di cui siamo stati testimoni, per poi elaborarle.
Non è difficile scrivere, basta entrare nel cuore dei personaggi e farli muovere in autonomia, staccati dal nostro pensiero. Possono infatti comportarsi in modo completamente diverso da quello di chi scrive, se l'autore li lascia liberi, senza condizionare le loro azioni.
Scrivendo, io persona qualunque, avevo fatto una scommessa oltre che con un'altra persona, soprattutto con me stessa.
So dipingere, ma dopo un po' mi sono stancata ed ho piantato tutto lì, ho iniziato mille cose ma non ho mai concluso molto ed allora la scommessa è stata quella di scrivere un libro di almeno 100 pagine e questa partita l'ho vinta.
Mentre scrivevo non facevo progetti e la decisione di inviarlo, una volta finito, ad un Editore, è stata casuale.
Pensando alla mia comodità l'ho mandato all'Editore più pubblicizzato e più vicino.
Passavano i mesi e pensavo di rifornire di inchiostro la stampante per fare una copia anche per me, quando ecco la lettera dell'Editore, ahimè a pagamento, che accettava di pubblicare il mio libro.
Chi mi conosce? Presuntuoso pretendere che qualcuno puntasse rischiando su di me ed allora ho firmato il contratto.
Quando è arrivata la contropartita del pagamento, 180 libri che avrei dovuto vendere per rientrare del mio, per poco non mi è venuto un coccolone vedendo, in concreto, la quantità di volumi che avevo davanti.
Strano, ma vero, sono passati tre mesi ed i libri sono tutti venduti e se vorrò averne qualcuno a portata di mano, dovrò comprarne ancora.
Non so se venderò qualcosa al di fuori del mio giro, la vendita si basa su una distribuzione su richiesta da parte dei librai .
E qui il cane si morse la coda.
Se il libraio non vede il libro, certamente non lo tiene; se il lettore non lo vede, non lo compra ed allora affidiamoci agli acquirenti on line ed alla loro curiosità.
Ma una soddisfazione l'ho avuta, vederlo girare nel web pubblicizzato è una cosa molto gratificate.
E' il mio primo libro, è particolare, picchia dentro l'anima, ma da una speranza.
Non ci sono rose o fiorellini, niente tramonti o baci sulla spiaggia, ma il nulla, il fuoco e la sconfitta dei nemici interiori.
Scrivi, scrivi, ho ucciso anche i miei.
Aspettando domani vi auguro di uccidere anche i vostri.

martedì 4 maggio 2010

Devo decidermi!!!! Non è più il tempo per piangersi addosso.
Guardando al di fuori del mio piccolo "io", c'è un mondo con sofferenze vere e.... senza lagne.
Oltre tutto, compatirsi fa perdere tempo prezioso e mi impedisce di dedicarmi alle persone che ho vicino a me.
Voglio scrivere i pensieri che in questi giorni mi frullano in testa.
A che serve registrare un'intervista per pubblicizzare un libro se il tuo Editore non lo distribuisce?
Forse è un modo per dare gratificazione?
Gratificazione.....de, e dico de che?
Fare da scimmia per cinque minuti per essere mandata in onda tre!!!!!
Forse ci sarà chi ci prova gusto, per quel che mi riguarda, il solo pensiero è stressante.
Non sarebbe più semplice scrivere un libro, e quando l'Editore lo pubblica, lasciare che venga distribuito e cha cammini con le proprie gambe e con il passaparola?
Domani dirà se avevo ragione o torto ed a lui lascerò la sorte dei miei scritti.

domenica 2 maggio 2010


Il domani arriva sempre nuovo e sorprendente.
Può essere furtivo come un ladro, vigliacco come un traditore, infido come un terrorista o bugiardo come una promessa non mantenuta.
Può essere tutto questo, ma può anche essere sorprendente in positivo e portarmi emozioni e soluzioni che non avevo sperato immaginato.
Il domani porta sempre con sé qualche sorpresa!!!!
Aspettando domani ricevo quotidianamente il mio regalo: la SPERANZA.
Se non ci fosse il domani, non potrei credere in nulla. A che gioverebbe lavorare, impegnarmi e darmi tanto da fare se non potrò vedere oltre il tramonto?
Chi soffre o sta male, chi teme per la propria vita, ha paura del domani perché non sa se potrà viverlo, ma c'è un dopo più chiaro ed eterno ed a quel pensiero mi aggrappo aspettando domani.C'è una madre che nutre una speranza dolorosa ed io le auguro che arrivi presto l'oggi della consolazione del cuore.