domenica 11 luglio 2010

In passato, spesso pensando al domani, ho avuto paura. Sentivo tra me e la vita un muro di gomma che mi impediva di vivere a pieno la mia esistenza.
Se ieri per me era così, oggi cosa è cambiato?
La paura di non farcela, di non essere in grado, il timore delle novità e la sensazione di essere inadeguata formavano quel muro.
Con cosa l'ho demolito?
Entrando in un tunnel nero nel quale ho scorto la morte, non fisica, ma di tutto ciò in cui credevo e speravo.
I più intelligenti potrebbero dire che chi vede la morte ha poco da rallegrarsi ed hanno ragione, ma....
Ma chi abbraccia la morte e si accorge di essere vivo, di essere sopravvissuto nonostante tutto dovrebbe considerare che ha vinto.
Da quella morte non voluta, ma accettata, si risorge e nuova energia, nuove idee e nuovi progetti prendono corpo.
Se la morte del nostro io non ci ha vinti, siamo forti e se siamo forti possiamo raggiungere tutto quello che vogliamo.
E se non ci riusciamo?
Si gira la testa ed altre mete ed altri orizzonti ci aspettano.
E' un ottimismo forzato? Non credo!
Aspettando domani vi dico che se non si ha la forza di morire a se stessi non si troverà mai il coraggio di rinascere.

Nessun commento:

Posta un commento